San Pellegrino e lo sport

L’ingresso ufficiale del Dott. Angiolino nella vita pubblica del paese coincisa con l’entrata nel consiglio della locale unione sportiva che nel 1958 non lesse suo presidente.
L’incontro con lo sport a San pellegrino mese non fu casuale perché Angiolino Quarenghi per uno sportivo nell’accezione più completa del termine in quanto la sua visione dello sport non era separata dall’impegno sociale, convinto com’era chiudere sportivo non avrebbe potuto essere un ottimo cittadino. Era cresciuta alla luce degli ideali del barone Pierre de Copertelle, fondatore dell’Olimpiadi moderne: partecipare alla competizione agonistica non tanto e non solo per vincere, ma per misurarsi con gli atti e trarre, dal confronto, stime di crescita morale personale.
Nell’aspetto ludico dello sport avvedeva, per i giovani, un’occasione per socializzare sottrarsi, al tempo stesso, alle 1000 insidie di una società non sempre positiva nella sua tumultuosa evoluzione. Per Angelo Quarenghi lo sport andava inteso come un valore da promuovere ed a difendere al tempo stesso.

 

A volerlo alla guida dell’unione sportiva Furno, all’unanimità, i componenti stessi del consiglio che desideravano ridare, attraverso la sua figura, prestigio a sodalizio vinto perdendo la tradizione della squadra di calcio del San pellegrino fondata agli inizi degli anni 20. L’avvento del Dott. Quarenghi alla guida della sportiva produce l’effetto auspicato dai dirigenti: la sua presenza costante e bordi del campo, il suo dinamismo, l’ascendente sui giocatori, alcune scelte illuminate, produssero un rialzo della passione sportiva. Ma se la vista tanta gente affluirà
Di calcio per assistere agli incontri della squadra che, nel campionato 1958 1959, vinse lo scudetto nel giro nella seconda categoria conquistando lo straordinario ricordati bene 23 vittorie consecutive su 24 partite disputate, con un solo pareggio all’ultima giornata del girone di ritorno. Fu per tutti di S. Pellegrini mesi un anno esaltante; intorno la squadra vincente si era ridestato un orgoglio civico ti prendeva tutta la popolazione. La compagine biancorossa, salita così nella prima categoria, affidata ad allenatori sempre più qualificati, rinforzata da giocatori esterni di buona caratura tecnico atletica, divenne, per alcuni campionati, la protagonista del suo girone.