Angelo Quarenghi, chiamato affettuosamente Angiolino, nacque a San Pellegrino Terme il 4 aprile del 1924. Fin da giovane si arricchì di un ampia cultura umanistica e acquisì una visione alta e ottimista delle cose.
Conseguì la laurea triennale in medicina nel 1953 e poco dopo si unì al fratello maggiore Valentino nella direzione della Casa di Cura voluta dal padre dottor F. Merino.
Nel 1956 si unì in matrimonio con la signora Mireille dalla quale ebbe Annamaria, Michèle, e Paola.
Nel 1958 fu eletto Presidente della locale Unione Sportiva e nel novembre 1960 fece il suo ingresso nella scena politica come consigliere comunale, fino a divenire Sindaco nel 1991.
Durante un soggiorno dell’F.C. Internazionale a San Pellegrino, il figlio di Helenio Herrera si infortunò ad un braccio e venne accompagnato in Clinica Quarenghi dal massaggiatore signor Della Casa. Il dottor Quarenghi lo prese in cura ed Herrera, colpito dalla professionalità e dalla personalità del dott. Angiolino gli propose di entrare nel suo staff tecnico. Così divenne il medico della grande Inter per ben 17 anni nei quali vide vincere 4 scudetti, 2 coppe campioni, 2 coppe intercontinentali.
Nel 1964 divenne responsabile della conduzione sanitaria dell’Oransoda Cantù, importante compagine di pallacanestro.
Nel 1970 entrò nella squadra di atletica della SNIA Viscosa di Milano che seguì fino al campionato europeo di Atene nel 1982.
Molti atleti, appartenenti a discipline diverse, si misero nelle sue mani per gestire le loro risorse psicofisiche fra cui: Felice Gimondi, Giacomo Agostini, Sara Simeoni, Piercarlo Ghinzani, Agostino da Polenza.
Per quanti lo conobbero quella di Angelo Quarenghi fu un’esistenza intensa, spesa per la medicina, per lo sport, per la famiglia e per la città di San Pellegrino Terme. Angiolino ha lasciato un esempio di fiducia nei più alti valori della vita, indicando ai giovani una retta via guidata da una forte elevazione morale.
Paola Geminiani
Mi chiamo Paola e sono di Faenza (RA). Nel luglio1964 avevo 7anni ed ero in vacanza presso una colonia a Santa Brigida. Dopo pochi giorni dall’arrivo mi fratturai il braccio sinistro e venni portata alla clinica Quarenghi di S. Pellegrino. Qui fui ricoverata per una notte e il giorno dopo il dott. Angelo ridusse la lussazione e mi ingesso’ il braccio. Fu molto affettuoso oltre che professionale, mi volle rivedere dopo 3 settimane prima del ritorno a Faenza e mi diede consigli per il recupero della mobilità del braccio. Chi mi accompagnava mi disse che lui era il medico dell’Inter e da allora tutte le domeniche guardavo le sintesi delle partite di questa squadra in TV, sperando che lo facessero vedere. Oggi ho 61 anni e ho un ricordo bellissimo di questo medico evidentemente così comprensivo nei confronti di una bambina lontana da casa e dalla mamma. Sono diventata interista e ho “contagiato” mio fratello Diego e mio figlio Giovanni, che a sua volta ha “contagiato” suo figlio Paolo. Ma aldilà del tifo sportivo, mi rimane il ricordo dell’incontro seppur breve con un uomo dalle grandi doti professionali e umane. Grazie.
Luigi
Ho conosciuto di persona il dott.Angelo Quarenghi agli inizi anni 70. Ero impiegato all’Inail, sezione staccata di via Bonomelli di Bergamo. Venivo dal sud ma non ebbi nessuna difficoltà a socializzare con i colleghi bergamaschi, in particolare con uno di loro che aveva un passato da calciatore e tramite il quale conobbi Giulio Corsini. Questo mio collega per hobby allenava una squadra dilettantistica della provincia e, per un calciatore infortunato , si rivolse al dott. Angelo con. ottimi risultati e soprattutto rifiutando la propria parcella. Per disobbligarsi il mio collega mi chiese di preparargli su una pergamena anticata uno scritto di ringraziamento accompagnato da un regalo simbolico che gli consegnammo personalmente presso la clinica.Rimasi colpito dalla sua signorilità. e soprattutto dalla totale disponibilità . Un professionista preparatissimo,un vero signore, un uomo d’altri tempi.